Aereo abbattuto in Ucraina: possibili cause storiche di un errore probabile

Il conflitto civile in Ucraina si è macchiato di una nuova tragedia. Nel pomeriggio del 17luglio un boeing della Malaysia Airlines viene abbattuto da un missile mentre sorvolava il territorio ucraino:

298 persone sono morte. Nessun sopravvissuto.

Secondo il governo ucraino e l’intelligence statunitense, l’aereo sarebbe stato abbattuto da un missile. Sia l’esercito ucraino sia i separatisti filorussi negano di essere coinvolti nell’incidente.. Ma andiamo indietro nel tempo e proviamo a delineare i tratti storici delle controverse vicende che hanno caratterizzato l’Ucraina dal 1945.

La questione ucraina affonda le proprie radici nella logica di spartizione territoriale avvenuta all’indomani della seconda guerra mondiale. È proprio in Ucraina che avviene una delle più importanti conferenze del secondo dopo guerra: la Conferenza di Yalta.

In questa occasione Stati Uniti, URSS e Gran Bretagna siglarono un accordo con cui veniva bloccato il tentativo armato di unificazione europea da parte della Germania.

Con l’implosione della debole URSS e il crollo del Muro di Berlino nel 1989 riprese il processo di unificazione europea. Quando si procedette allo smembramento dell’Unione sovietica, si decise di definire i nuovi stati sulla base dei confini amministrativi preesistenti generando, così, l’annosa questione legata ai confini etnici di Mosca che oggi stanno venendo a galla.

La questione Ucraina si inserisce in un più ampio fronte di lotta globale in cui un ruolo cruciale spetta all’imperialismo economico occidentale. Stati Uniti e Unione Europea hanno da sempre nutrito interesse nei confronti dei paesi appartenenti all’ex blocco sovietico non ancora del tutto aperti al sistema del mercato americano ed europeo.

L’Ucraina è, infatti, uno dei più grandi operatori al mondo per il transito di gas, fonte di approvvigionamento energetico di grande importanza per molti Paesi europei. Presenta, inoltre, ricchi giacimenti di carbone e ferro e i settori chimico e aerospaziale sono notevolmente sviluppati.

Risulta evidente che l’Ucraina gode di un’economia e di risorse interessanti per molti gruppi finanziari ed economici internazionali.

Stati Uniti e Unione Europea hanno interessi comuni nell’opporsi al blocco russo: i primi per ottenere ulteriori presidi militari intorno alla Russia; gli europei ,invece, per rafforzare la propria economia e ingrandire il proprio peso internazionale inglobando tutti gli ex paesi del blocco sovietico.

L’obiettivo del Cremlino è, invece, quello di scongiurare l’integrazione dell’Ucraina nell’Unione europea e nella NATO. Inoltre l’Ucraina, in quest’area, riveste un ruolo cruciale per la composizione etnica del Paese: la parte nord-occidentale dove la popolazione è per il 24,4% di etnia ucraina; la parte sud-orientale in cui la popolazione è per il 58,5% di etnia russa legata da sempre a Mosca.

Sul finire del 2013 giunse la notizia che l’Ucraina fosse in soqquadro per le proteste di democratici cittadini che esigevano l’entrata nell’eurozona. Ma chi erano questi manifestanti?

Nella fase iniziale delle proteste non c’era una vera e propria organizzazione ma una massa informe che, sull’onda di una lunga propaganda filoeuropeista, organizzava mobilitazioni sul tema. La situazione precipita in poco tempo.

Il governo del Presidente, democraticamente eletto, Janukovyč viene deposto. Immediatamente dopo la caduta di Janukovyč, Oleksandr Turčynov, ex capo dei servizi segreti ucraini, viene eletto presidente “ad interim”. Il governo è composto da gruppi liberali cui è stata affidata la direzione economica del paese con i relativi ministeri e da gruppi neonazisti, protagonisti della guerriglia urbana dei mesi precedenti, cui è stato affidato il ruolo di preservazione dell’ordine pubblico attraverso la repressione del dissenso. Alcune parti della popolazione ucraina, russe e filorusse, si sono scagliate contro il governo di Turčynov provocando l’intervento della Russia di Putin a sostegno di queste regioni e alla conseguente proclamazione della Repubblica Popolare di Donetsk e della Repubblica Autonoma di Crimea, entrambe non riconosciute dalla comunità internazionale.

La ribellione nell’Ucraina orientale è stata descritta come un’azione militare condotta da agenti russi infiltrati, ma la realtà è ben diversa.

Nel Donbass si era sviluppato un movimento popolare di massa contro le politiche del governo di Kiev che, tra i primi provvedimenti, ha abolito il russo come seconda lingua ufficiale e ha iniziato ad applicare le politiche di austerità del Fondo monetario internazionale. Quando la popolazione ha cominciato a manifestare contro queste misure e ad occupare gli edifici amministrativi, la risposta dei governanti di Kiev è stata quella di mandare l’esercito a schiacciare la protesta. L’abbattimento dell’aereo del 17 Luglio potrebbe rientrare in questo scenario losco ed incidere negativamente sulle logiche della politica internazionale deflagrando in conflitto di ben più ampio respiro.

Il presidente ucraino, Petro Porošenko, ha definito l’incidente un “atto terroristico”. Gli Stati Uniti hanno criticato Mosca per aver fornito armi ai separatisti filorussi e sempre più pressanti sono le richieste di un aumento delle sanzioni contro la Russia.

In queste ore è stata ritrovata la scatola nera dell’aereo abbattuto e precipitato. Attendiamo i risvolti della vicenda perché si possa fare chiarezza.

Nagwa Fadel

Aereo malese cade in Ucraina

The following two tabs change content below.

La Città Cambia

Vogliamo cambiare Somma Vesuviana cambiando la politica, riconducendola a quella faticosa passione del prendersi cura della cosa pubblica, capace di leggere le esigenze delle persone e insieme ad esse di cambiare la realtà delle cose.

Potrebbero interessarti anche...

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Time limit is exhausted. Please reload the CAPTCHA.