Cambiar’ePress – Il nuovo blog/giornale de La Città Cambia
Essere giovani non è un pregio. È solo una condizione anagrafica che non si sceglie, ti assale, egoista, sin dalla nascita e ti accompagna fino ai trentacinque anni, ammesso che non ci si senta adulti prima di quel traguardo. Essere affamati di cultura, intrepidi, idealisti e presenti è una scelta che pregio può diventare se dimostri d’essere colto, intrepido, idealista e presente. Noi, donne e uomini de La Città Cambia, abbiamo scelto di essere liberi. Abbiamo scelto di prenderci gli spazi che ci mancano e che desideriamo da sempre e di costruirli passo dopo passo con le nostre forze. Abbiamo scelto di dover dar voce a chi, come noi, dalla politica vuole nuove opportunità, credendo in essa e credendo che il qualunquismo porti allo sfascio incostruttivo. Vogliamo essere liberi in tutto, ed è per questo che da oggi sarà online il blog/giornale de La Città Cambia “Cambiar’ePress“. Uno spazio libero che sarà contenitore di idee ed opinioni, politiche e non politiche, del nostro movimento. Una pagina sulla quale potrete trovare interessanti elzeviri, pungenti corsivi e approfondimenti di varia natura. Sarà, ovviamente, luogo di informazione e, perché no, di formazione politica. Il posto in cui potrete trovare i nostri comunicati e le presentazioni dei nostri eventi. Abbiamo scelto di esserci e di farvi sentire la nostra presenza anche attraverso questo mezzo di comunicazione del quale crediamo non debba farsi un abuso ma un uso razionale e razionato. Il nostro sapere critico, là dove critica è analisi, ci permette di essere obiettivi e ragionevoli sui fatti che contorneremo di parole e sapremo essere duri davanti alle ingiustizie. Sempre in prima linea a difesa degli ultimi e dei dimenticati.
Cambiar’ePress è un gioco di parole basato sulla bivalenza delle parole “ePress” che in napoletano stanno ad indicare un’azione da fare in fretta, in questo caso è la nostra esigenza di cambiamento da attuare al più presto, mentre in inglese “ePress” indica quella stampa elettronica propria dell’era ipermoderna. La globalizzazione richiede un addattamento ai modi e ai linguaggi in uso nel mondo dell’informazione e della tecnologia. In questo senso adattiamo l’esigenza moderna di omologarsi in modo assennato alla profonda consapevolezza delle nostre radici.
Marco Tufano
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