La “Bianca rossa” della resistenza: addio a Bianca Guidetti Serra, partigiana e avvocato dei diritti.

“Odio gli indifferenti. Credo che vivere voglia dire essere partigiani. Chi vive veramente non può non essere cittadino e partigiano. L’indifferenza è abulia, è parassitismo, è vigliaccheria, non è vita. Perciò odio gli indifferenti.”

Con le parole di Gramsci diciamo addio ad una grande eroina della Resistenza. “Bianca la rossa” si è spenta ieri, 24 giugno 2014 nella sua abitazione di Torino. Iscritta al Pci dal 1943, ne uscì nel 1956, dedicando la sua vita all’attività professionale, pur sempre nell’ambito della più ampia sinistra italiana: si occupa con determinazione del diritto di famiglia, è presente nelle fabbriche torinesi per assistere gli operai. Fin da subito, ha creduto “nel senso di far valere la giustizia”. Le sue più importanti battaglie sono state quelle per l’emancipazione femminile, delle minoranze, degli sfruttati, degli operai. Ha incarnato il senso del garantismo: garantismo come affermazione dei valori costituzionali, difesa dei più deboli (garantendola gratuitamente), rispetto delle persone prima ancora che delle regole, contro ogni “sospensione del diritto” in nome dell'”efficacia” della repressione.
Dopo le battaglie di una vita, ha perso ieri l’ultima, quella contro la malattia, all’età di 95 anni.

Marta Pignatiello

 

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Marta Pignatiello

Marta Pignatiello, 24 anni, studentessa in giurisprudenza. "un foglio bianco, molta solitudine, qualche strappo al cuore e forse una guerra o due" Alda Merini.

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