Politico è bello

OWSGABuio e gelo. Buio, gelo e rumori stridenti a far da sottofondo alle nostre giornate aride. Perché così ci hanno insegnato a pensarle. Perché così abbiamo imparato a viverle. Perché anche la prospettiva di futuro quando prende voce si modella sull’ideologia dominante.

Diverso gelo nei cappotti dei ragazzi che lavorano nelle cooperative che sfruttano i beni confiscati alle mafie, diverso buio per le donne e gli uomini che si svegliano sapendo che saranno ancora una volta i prossimi a sacrificarsi per la salvezza della ricchezza altrui. Rumori stridenti per gli immigrati che aspettano di trovare migliori condizioni di vita, per le donne sfruttate e relegate ai margini di una società maschilista e patriarcale, per gli operai che lavorano “in nero” e rischiano ogni giorno la vita sui ponteggi, per i commercianti cha hanno denunciato il pizzo, per i testimoni di giustizia, per i giornalisti che non evitano le inchieste, per i magistrati delle direzioni antimafia. Per gli orfani delle vittime di camorra.

Ma sempre lo stesso gelo, lo stesso buio, gli stessi rumori stridenti; il buio dell’ignavia che crede di vedere l’uomo e invece vede solo pericoli per la propria autoconservazione. E proprio per questo ha operato una scelta precisa: interdire la politica dalla propria realtà, tacciare di inefficienza tutto quanto è politico e di faziosità tutti coloro che ancora rivendicano, a questo tempo, un ruolo politico.

L’imperdonabile vacanza di ogni pur minima responsabilità di scelta è l’opera di quanti vanno fieri del loro vessillo apolitico. «I cittadini sono responsabili dello stato della città». Ora è finalmente maturato di nuovo il momento perché la “riscossa”, che inizia finalmente a irrompere in questi tempi tristi, sia imprescindibilmente accompagnata da un aggettivo che racchiuda tutte le istanze già esplose: POLITICA. Da questo tempo parte una nuova azione collettiva, che si concretizza in una (ri)elevazione linguistica: POLITICO E’ BELLO.

E poco importa se i soliti noti saranno pronti a puntare il dito gridando al delitto della politicizzazione: noi lo rivendichiamo!

Noi viviamo e operiamo affinché nelle nostre vite e nei nostri mondi non ci sia mai più silenzio.

 

 

Marta Pignatiello

 

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Marta Pignatiello

Marta Pignatiello, 24 anni, studentessa in giurisprudenza. "un foglio bianco, molta solitudine, qualche strappo al cuore e forse una guerra o due" Alda Merini.

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